Mise, 100 milioni di euro per la Digital Transformation delle PMI

Mise, 100 milioni di euro per la Digital Transformation delle PMI

Il Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) mette sul piatto 100 milioni di euro come incentivi per la Digital Transformation delle PMI. La misura dello stanziamento è stata prevista nel Decreto Crescita (n.34/2019). Il decreto direttoriale 9 giugno 2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale numero 164 del 1 luglio 2020, dà il via libera all’agevolazione destinata a piccole e medie imprese con determinati requisiti.
Economia sempre più connessa, digitalizzata e globalizzata: i tempi sono maturi per le piccole e medie imprese pronte a competere con il futuro.
In cosa consiste questa agevolazione? Quali imprese possono fruire di questi incentivi?

Come funzionano gli incentivi Mise per la trasformazione digitale delle PMI

Il Ministero dello Sviluppo economico mette a disposizione 100 milioni di euro in forma di incentivi, di agevolazione sul 50% delle spese ammissibili di cui il 10% da fondo perduto.

Quali PMI possono beneficiare dell’agevolazione Mise per la Digital Transformation?

Le piccole e medie imprese candidate all’agevolazione offerta dal Mise per la trasformazione digitale devono possedere determinati requisiti:

iscrizione attiva nel Registro delle Imprese;

giro d’affari risultante nell’ultimo bilancio approvato non inferiore ai 100mila euro;

attività primaria (o prevalente) svolta nell’ambito del commercio, manifatturiero (inclusi servizi alle imprese manifatturiere), turismo;

almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle Imprese;

non essere sottoposte a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente.

Gli incentivi sono rivolti non soltanto a PMI singole ma anche ad associazioni di imprese (fino a 10) aderenti a contratti di rete o altre collaborazioni con capofila un EDI (ecosistema digitale per l’innovazione) o un DIH (digital innovation hub).
In poche parole, il decreto favorisce la trasformazione digitale dei processi produttivi delle piccole e medie imprese tramite le tecnologie previste nell’ambito di Impresa 4.0.

Investimenti ammessi dal Mise

Oltre ai requisiti specifici delle PMI che possono usufruire degli incentivi, la condizione per accedere all’agevolazione riguarda il tipo di investimenti previsti dal Mise.
Sono ammessi tutti gli investimenti per progetti relativi a:

▶️ IoT (Internet of Things);

▶️ Innovazione tecnologica legata al web;

▶️ Intelligenza Artificiale;

▶️ Applicazioni di realtà aumentata;

▶️ System integration per l’automazione dei processi;

▶️ BlockChain;

▶️ Commercio elettronico;

▶️ Sistemi di pagamento mobile e Internet;

▶️ Fintech;

▶️ Sistemi per lo scambio di dati;

▶️ Tecnologie per l’in-store experience;

▶️ Applicazioni e soluzioni per la geolocalizzazione;

▶️ Cloud Computing;

▶️ Cybersecurity;

▶️ Big Data e Data Analysis.

Soglie d’investimento, restituzione del finanziamento agevolato del Mise

Gli investimenti per progetti da un minimo di 50mila euro a un massimo di 500mila euro potranno essere avviati dopo aver presentato la domanda di partecipazione al bando.
La durata massima delle agevolazioni è di 18 mesi. Su richiesta giustificata dei beneficiari, tale durata può aumentare di ulteriori 6 mesi.
Le PMI beneficiarie dovranno restituire l’importo concesso per il finanziamento agevolato (senza interessi) a partire dalla data di erogazione dell’ultima quota dell’incentivo stesso.
Il piano di ammortamento (fino a 7 anni) prevede rate semestrali costanti posticipate: scadono il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno.

Come e quando presentare la domanda

Le domande potranno essere presentate esclusivamente tramite procedura informatica, a partire dalle ore 12.00 del 15 dicembre 2020 e sarranno gestite e valutate da Invitalia.
Potrà accedere alla procedura informatica il legale rappresentante del soggetto beneficiario o della capofila in caso di una forma aggregata o associata, previa identificazione tramite il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o, in alternativa, mediante il sistema di gestione delle identità digitali di Invitalia.
Le domande, a cui dovrà essere allegato anche lo statuto e l’atto costitutivo dei proponenti e, in caso di aggregazioni, il contratto sottostante ai rapporti tra le parti, saranno ammesse all’istruttoria in ordine cronologico giornaliero (non contano l’ora e il minuto, ma solo il giorno). Ogni soggetto, sia in forma singola che aggregata, potrà presentare una sola domanda che potrà riguardare unicamente un progetto di innovazione di processo o di innovazione dell’organizzazione oppure un progetto di investimenti.